Tipologie di aziende a capitale straniero in Cina

Sono tre i regolamenti che regolano l'ingresso della proprietà straniera in Cina:

  • La legge sulle imprese interamente di proprietà straniera, Wholly Foreign Owned Enterprise (la "Legge WFOE").
  • La legge sulle Joint Venture di capitale sino-estero, Equity Joint Venture (la "Legge EJV").
  • La legge sulle Joint Venture cooperative sino-estere, Sino-Foreign Contractual Joint Venture (la "Legge CJV").

La legge WFOE ha disciplinato la costituzione di società interamente di proprietà straniera ("WFOE"), entità al 100% di proprietà straniera. Notare che nelle WFOE non sono inclusi branch di aziende estere e uffici di rappresentanza.

Esistono diverse forme di WFOE in Cina:
- Manufacturing WFOE, ovvero un’azienda che è autorizzata a produrre.
- Consulting WFOE, ovvero un’azienda di servizi e consulenza.
- Trading WFOE o FICE (Foreign-Invested Commercial Enterprise), ovvero un'azienda abilitata al commercio, commercio all'ingrosso, vendita al dettaglio o franchising.

In Cina Mainland (escludendo Hong Kong per esempio), i privati non possono istituire una WFOE. Le aziende straniere possono istituire una WFOE che dipenda da una casa madre (ma costituisca un'impresa a se stante).

Le WFOE hanno diversi vantaggi che altre forme d’impresa non hanno. I più importanti sono:

- Libertà di implementare qualunque tipo di strategia all’estero sottostando meno alle restrizioni delle leggi Cinesi (ricordando però che in Cina non c'è il libero commercio come lo si intende in Occidente).
- Sono in grado di emettere fatture ai propri clienti in RMB e ricevere entrate in RMB (non sono quindi semplici uffici di rappresentanza).
- Sono libere di convertire profitti RMB in dollari USA per la rimessa alla società madre al di fuori della Cina.
- Nel caso di produzione in Cina, non è necessario nessun requisito speciale per la licenza di importazione/esportazione per i propri prodotti.
- Ha pieno controllo delle proprie risorse umane.

La Legge EJV disciplina la costituzione e la struttura di joint venture azionarie ("EJV"), che sono entità legali che hanno proprietà straniera parziale (minimo 25%) e parziale proprietà cinese. È abilitata ad acquistare terreni, assumere dipendenti cinesi autonomamente, costruire edifici e altro. I soci condividono profitti, perdite e rischi in proporzione ai loro rispettivi contributi al capitale sociale dell'impresa. Solitamente una Joint Venture viene istituita per motivi commerciali, strategici, di produzione o perché alcune tipologie di attività necessitano per legge e regolamenti la presenza di capitale cinese (“restricted” industries).

Una CJV non è fondata su investimento di capitali, ma è fondata basandosi su una forma puramente contrattuale.
E’ generalmente istituita per sfruttare le conoscenze di mercato, il trattamento preferenziale del mercato e le capacità produttive della parte cinese, oltre alla tecnologia, al know-how di produzione e all'esperienza di marketing del partner straniero.
Ne esistono di due tipi:

- Nei casi in cui sia costituita come società a responsabilità limitata, la CJV detiene tutte le attività conferite e le passività degli investitori si limiterebbero ai contributi versati al Capitale Registrato nella CJV.
- Una CJV può anche essere istituita senza formare una nuova "persona giuridica" separata dai suoi investitori, ed è quindi semplicemente un accordo contrattuale. In tali casi, i contributi rimangono di proprietà dei partner, il reddito generato diventa proprietà congiunta dei partner e i partner sono solidalmente responsabili nella misura del loro proprio patrimonio totale.

In entrambi i casi, la differenza sostanziale con l’EJV è che le parti hanno una notevole libertà di negoziare nel contratto i rispettivi diritti, obblighi, condivisione di rischi e responsabilità, gestione e proprietà dei beni al momento della cessazione della CJV, ecc.
La suddivisione dei profitti non è necessariamente legata alla quota di partecipazione al capitale comune, ma è regolata contrattualmente.

In generale, qualunque sia la forma di investimento estero in Cina, le società dovranno sottostare a alle restrizioni indicate nel catalogo FDI che, nonostante sia di anno in anno modificato, presenta, specie in settori chiave, forti restrizioni. È stato fatto negli anni passati uno sforzo di liberalizzazione del mercato in zone pilota. Di queste, l’unica che effettivamente ha mantenuto i propri propositi è stata la zona di libero scambio di Shanghai ("SFTZ").
La SFTZ è un'area designata all'interno di Shanghai, situata vicino a siti logistici. Per le imprese costituite all'interno della SFTZ alcune restrizioni e divieti del catalogo FDI vengono revocati o alleggeriti e l'accesso al mercato è reso più facilmente disponibile. Pertanto, le società che si formano nella SFTZ possono condurre affari all'interno della SFTZ, o, in alcuni casi, all'interno di tutta Shanghai, che altrimenti non sarebbero in grado di condurre su base nazionale. La SFTZ ha anche creato il concetto di "Lista Negativa", che è un elenco di tipologie industriali che sono non esentate dalle restrizioni sul mercato della Cina. Per gli articoli presenti nell'elenco negativo, il vecchio processo di approvazione è ancora in vigore.

La SFTZ è stata concepita come un progetto pilota e un modello per le future zone di libero scambio in altre parti del paese e per l'eventuale attuazione nazionale.

Le riforme finanziarie sono tra le più innovative e ambiziose nell'ambito della SFTZ e includono quanto segue:

Convertibilità del capitale: i conti di capitale sono liberamente convertibili, ovvero, la conversione del capitale in valute estere non sarà soggetta a controlli sui cambi;
Liberalizzazione dei tassi d'interesse: sia i tassi di prestito sia i tassi sui depositi possono essere determinati dalle condizioni di mercato.

Mentre nel resto della Cina sono vietate, la SFTZ consente la costituzione di imprese di proprietà straniera (WFOE) per la gestione navale, la produzione di navi da crociera di lusso, la progettazione e produzione di apparecchiature aerospaziali e aeronautiche, la produzione di elettronica automobilistica, la fornitura di servizi di telecomunicazione, la gestione di strutture di intrattenimento, l’instaurarsi di strutture mediche a pagamento e la produzione di carta. La SFTZ consente inoltre una proprietà straniera di maggioranza in JV per la costituzione di agenzie di risorse umane, di società di costruzione, di industrie di artisti e di intrattenimento e di compagnie di trasporto marittimo non cinesi. Gli studi legali stranieri sono autorizzati a formare joint venture contrattuali con studi legali cinesi all'interno della SFTZ.