Win-Win in Cina

Il concetto di “win-win” è molto usato dai cinesi quando hanno intenzione di collaborare a livello globale. Soprattutto nelle lettere d’intenti, viene citato almeno una volta, ma che significa? Significa che, almeno nelle intenzioni iniziali, ci si augura che tutte le parti abbiano beneficio nella collaborazione (concetto che è anche in qualche modo incluso nella legge unificata sui contratti, UCL).

E’ realmente possibile che in un mercato globale ognuno possa “vincere”?

A qualcuno può sembrare un semplice slogan per fare i piacioni. In realtà è una cosa seria. L’intera politica estera del Presidente Xi Jinping è basata e teorizzata su questo concetto. Il governo cinese sta investendo moltissimi soldi e energie basandosi su questo concetto, sicuramente la “Nuova via della seta” o concetto di “One belt, one road” non è un concetto astratto e puramente ideologico, su questo progetto stanno convergendo ingentissimi investimenti.

Occorre però non credere che questo significhi completa inclusività, la cultura cinese e le relazioni cinesi sono circolari, ovvero o sei dentro la cerchia o sei fuori. Essere dentro significa avere e godere dei benefici. Quali e quanti? Difficile a dirsi in questa fase.

Gli Stati Uniti stanno invece avendo un approccio “win-lose”, ovvero, o sei nostro alleato subordinato o sei fuori. Al momento non è l’approccio tra i più popolari nel mondo.

Il concetto di cerchia è un concetto di autosufficienza in cui ognuno degli appartenenti ha un compito e dipende dagli altri. Questo implica due cose:

- Suddivisione dei compiti e dei lavori (specializzazione). Dimostrare nei fatti e negli investimenti la volontà di fare parte della cerchia.
- Regolamentare e uniformare gli standard.

Detto così tutto sembra semplice e idilliaco, come avrebbe detto Zhou Enlai: "Il rispetto reciproco della sovranità e dell'integrità territoriale, la reciproca non aggressione, la non interferenza reciproca negli affari interni, l'uguaglianza e il beneficio reciproco e la convivenza pacifica". Quindi nessun ostacolo? In realtà non è così, purtroppo, sia la Cina che le altre Nazioni, più che all’integrazione sono propensi alla tolleranza per interesse.

Il più grande ostacolo è e sarà culturale. Un approccio circolare, anche se appare inclusivo, è basato sulla convivenza con il diverso, non di certo sull’integrazione. O sei dentro o sei fuori, e, se sei dentro, gli attriti e i giochi di potere possono alla lunga produrre o entropia o instabilità. Nel primo caso si otterrà la vera armonia cercata, nel secondo ... chissà?

Se volete intessere collaborazioni di tipo Win-Win, NOI International Consulting potrà aiutarvi e essere vostro mediatore.