Il design italiano, si sa, è rinomato in tutto il mondo. Lo contraddistingue l’originalità. Chiunque abbia visto un sito web cinese, si sarà certamente reso conto che i web designer Cinesi hanno uno stile del tutto differente da quelli occidentali. In particolare, i siti web Cinesi fanno un uso intensivo, specie nell’e-commerce, dei cosiddetti banner.

I ricercatori d’intelligenza artificiale Cinesi, finanziati da Alibaba, hanno cercato di utilizzare l’AI per la creazione automatica dei banner secondo i canoni più utilizzati sui siti di e-commerce Cinesi.

L’Intelligenza Artificiale, ovvero l’antitesi della creatività umana, dello slancio emozionale, dell’estetica mossa da tendenze culturali, ovvero la macchina. Può la macchina essere di aiuto al creativo o addirittura sostituirlo?

L’industria dell’e-commerce crede di sì. È un caso particolare in cui la vastità dei prodotti da presentare e la velocità di realizzazione del prodotto visivo sono tali da giustificare l’ausilio di sistemi informatici. L’artista, o il designer, imposta i canoni di riferimento, i template e le regole estetiche e l’AI fa il lavoro “sporco”.

È una sorta di co-evoluzione del mestiere del web-designer. Il web-designer 4.0.

Ma cosa si sono inventati i ricercatori assoldati da Alibaba (ovvero di una società da essa controllata)? Il prodotto si chiama LuBan, una piattaforma progettata per l’addestramento e l’apprendimento automatico degli stili e delle regole estetiche nella creazione dei banner commerciali.

Basandosi su una base dati enorme, l’applicazione AI mette in relazione lo slogan del banner o la descrizione del prodotto con la componente visiva.

Il risultato finale deve essere validato ( o corretto manualmente) dal designer, ma quel che conta è che in un lavoro molto ripetitivo e di basso contenuto creativo come i banner pubblicitari, LuBan può alleggerire moltissimo il lavoro del progettista. Nel caso di Alibaba, parliamo di una produzione di 40 milioni di banner giornalieri!

Dopo che il designer ha valutato, validato e corretto il lavoro di LuBan, il robot (o meglio, il designbot) impara e ripropone. Questo continuo affinamento per approssimazioni successive porta alla produzione di presentazioni sempre più rispondenti alle attese del designer.

Quindi, il rapporto designer-designbot è più una simbiosi, come dicevamo all’inizio: una co-evoluzione.

NOI International Consulting, tramite il suo network Net, è in contatto con alcuni istituti di ricerca che si occupano di intelligenza artificiale. Nel caso foste interessati a stabilire collaborazioni di qualunque tipo, non esitate a contattarci.