“Internationalization in a nutshell”, sarà una serie di articoli che introdurrà, senza la pretesa di essere esaustivi, i temi più importanti che riguardano l’internazionalizzazione.
Prima di iniziare, un avvertimento: se vedete le difficoltà come un problema, questi articoli non fanno per voi. Passate oltre. Se vedete le difficoltà come un’opportunità, questo articolo potrebbe fare per voi. Se vedete le difficoltà un’opportunità di crescita e siete pazienti, ok, seguiteci.
Per riuscire a internazionalizzare in modo efficace occorrono investimenti in termini di tempo e risorse che non tutte le aziende possono permettersi. I modi di internazionalizzare sono molti e molto diversi uno dall’altro, ognuno di essi porta con sè pro e contro e non tutti sono adatti a voi.
Internazionalizzare è un processo in cui vi verrà chiesto per prima cosa di imparare a conoscere la propria realtà aziendale, voi stessi, i vostri obiettivi e fare delle scelte. Scordatevi di poter utilizzare anche in un altro mercato le strategie e i modi che conoscete e che mettete in atto ormai in maniera automatica, non funzionerà. Dovrete essere flessibili, plasmabili, avere controllo e sensibilità nel cogliere i segnali che vengono dal campo, tempi rapidi di risposta alle esigenze che man mano si manifesteranno.
Se non vi ho ancora spaventato abbastanza, sappiate che nel vostro processo decisionale, a meno che non siate una grande azienda con molte risorse, non avrete molti dati a disposizione (o almeno non quanti ne avreste bisogno) per elaborare le vostre scelte. Le scelte che farete decreteranno il successo o l’insuccesso di quanto vi accingerete a fare, internazionalizzare è un approccio sistematico: non si può improvvisare o lasciare al caso.
Arrivederci al prossimo articolo!