Introduzione

I veicoli elettrici e ibridi hanno necessità di raffreddamento del motore elettrico e di gestione della temperatura dell’abitacolo diverse rispetto ai veicoli a combustione interna. Il condizionamento deve fornire un ambiente di viaggio confortevole per guidatore e passeggeri e assicurare che l’intero veicolo funzioni correttamente ed efficientemente. La gestione del calore del motore e il sistema di condizionamento abitacolo dei veicoli elettrici sono più evoluti e complessi rispetto a quelli tradizionali.

Abitacolo

Se parliamo di condizionamento abitacolo, la refrigerazione è ottenuta tramite un compressore elettrico indipendente dal motore di trazione, il riscaldamento è ottenuto utilizzando PTC (Positive Temperature Coefficient) ceramici ad aria e ad acqua. I sistemi di riscaldamento PTC riscaldano direttamente l’aria proveniente dall’esterno prima di convogliarla all’interno dell’abitacolo. Il costo è relativamente basso, ma, essendo il riscaldatore normalmente posizionato dentro l’abitacolo, il suo uso potrebbe portare con se problemi di sicurezza. La temperatura del riscaldatore è elevata e, scaldando la plastica dei convogliatori, può emanare cattivi odori. I riscaldatori a liquido fanno uso di un riscaldatore elettrico ad alta tensione posto esternamente all’abitacolo e di un circuito di circolazione idraulico. Il componente PTC scalda il liquido di scambio termico che, tramite scambiatore, scalda l’aria proveniente dall’esterno. In questo modo si hanno meno pericoli e nessun cattivo odore, però il sistema si complica notevolmente (pompa, scambiatore, riscaldatore, tubazioni e altro) e quindi il costo è elevato.

Il motore

Nel motore elettrico, sia nella fase di trazione che in quella di recupero di energia in frenata, il nucleo dello statore e i suoi avvolgimenti subiscono perdite di energia sotto forma di calore che si irradia dal core verso l'esterno del motore. Al fine di garantire un funzionamento affidabile e duraturo del motore, è necessario un buon sistema di ventilazione e raffreddamento. La quantità di calore generata dai motori elettrici, e quindi da rimuovere, dipende dal tipo di uso che se ne fa (dal ciclo di funzionamento). I circuiti di controllo e di potenza elettronici adattano i flussi d’aria o di fluido di raffreddamento alle varie condizioni.
Un sistema di dissipazione del calore ad aria è di norma costituito da una ventola coassiale che garantisca una circolazione d’aria, sia all’interno che all’esterno del motore, sufficiente a mantenere un buon equilibrio termico sotto i 30°. L’aria viene indirizzata direttamente al motore e alle sue alette superficiali con un sistema relativamente semplice e costo basso. Per contro, l’efficienza e l’affidabilità di un sistema a ventilazione sono molto dipendenti dalle condizioni ambientali e climatiche. L’uso della sola aria per la maggioranza delle applicazioni industriali è efficace, non lo è per i veicoli a causa delle condizioni di lavoro nelle quali il motore si ritrova a operare e del fatto che la compattezza richiesta è tale da non consentire l’estensione superficiale necessaria a un buon raffreddamento a sola ventilazione forzata.
Un sistema di raffreddamento a liquido introduce il liquido nello statore o nel cavo del rotore attraverso tubi e passaggi. Il design del motore deve essere studiato per ottimizzare i passaggi del liquido. Le valvole di intercettazione del refrigerante/liquido di raffreddamento sono controllate elettricamente e possono aprire/chiudere parti del circuito a seconda delle necessità o collegare tra loro più circuiti. Il liquido scorre continuamente sottraendo calore al rotore e allo statore. Lo scambio termico con l’ambiente avviene tramite un radiatore sul quale è integrata un ventola controllata elettronicamente che ne migliora l’efficienza. Sebbene il costo di un impianto di raffreddamento a liquido sia leggermente superiore a quello del raffreddamento ad aria, la sua efficacia è superiore, agisce più uniformemente, ha migliore affidabilità e minore rumorosità. Inoltre la sua efficacia è meno dipendente dagli agenti atmosferici e le condizioni ambientali. Per contro, il sistema è più complicato e necessita maggiore manutenzione.
Negli impianti più evoluti, per rendere più compatti i sistemi di raffreddamento, è utilizzata la canalizzazione a due tubi coassiali. Uno scambiatore di calore siffatto ha due sezioni: un evaporatore (estremità calda) e un condensatore (estremità fredda). Il processo di trasferimento del calore inizia con il calore fornito all'estremità dell'evaporatore. Lo stoppino del tubo di calore è realizzato in materiale poroso riempito con il liquido di lavoro. Questo liquido viene vaporizzato a causa del calore in ingresso. Il vapore viene quindi spinto verso il condensatore attraverso la camera del vapore e si condensa nuovamente sottraendo calore. Infine, il liquido dall'estremità del condensatore ritorna all'evaporatore attraverso lo stoppino grazie alla capillarità. Alette all'esterno dei tubi e una ventola  possono migliorare la velocità di dissipazione del calore. Gli attuatori (ventilatori centrifughi, ventola del radiatore e pompa del liquido di raffreddamento) consentono di regolare la temperatura di funzionamento del motore regolando le portate dell'aria e del liquido di raffreddamento. Il trasferimento di calore può avvenire con un flusso equicorrente o controcorrente, a seconda che il fluido nella camicia (intercapedine tra i due tubi coassiali) e quello nel tubo più interno scorrano nello stesso verso o in verso opposto.

La batteria

Anche la batteria (nella maggior parte dei casi ad alta tensione) deve essere gestita termicamente per motivi legati all’efficienza, alla longevità e alla sicurezza. A temperature superiori ai 30°C il processo di invecchiamento aumenta notevolmente, un funzionamento al di sopra dei 40° accorcia molto la vita della batteria fino al suo danneggiamento. Temperature inferiori a 0°C riducono significativamente le prestazioni e un funzionamento al di sotto dei -10° abbatte drasticamente il rendimento. È molto importante anche la differenza di temperatura tra le varie celle costituenti la batteria, quindi l’uniformità di sottrazione del calore. Nella modalità di raffreddamento ad aria, l’aria fluisce direttamente sulla superficie della batteria per lo scambio termico. L’aria, per esempio, può provenire dall’abitacolo per aspirazione, ma in questo caso l’aria deve essere filtrata e il rumore della ventola aspirante si sente. Inoltre, un’eventuale inversione di pressione nell'abitacolo unita all’emissione di gas dalla batteria sarebbe molto pericolosa (i gas di batteria entrerebbero nell'abitacolo). Anche in questo caso, la semplicità del sistema va a discapito dell’efficienza e della controllabilità della temperatura della batteria al variare delle condizioni ambientali. Scegliendo il raffreddamento a liquido, sono aggiunti un evaporatore ( di solito integrato nella batteria) e un circuito dedicato alla batteria al circuito di refrigerazione e di riscaldamento per il condizionamento abitacolo. Un sistema di pompe e di valvole regola la temperatura convogliando il liquido scambiato con il circuito di riscaldamento o di refrigerazione a seconda della regolazione necessaria al buon funzionamento della batteria. Ovviamente, un circuito siffatto è più costoso e complesso di uno ad aria convogliata, ma molto più efficace ed efficiente. Se i due evaporatori, quello della batteria e quello per l’abitacolo, sono collegati allo stesso circuito, soddisfare le necessità di comfort dell’abitacolo e, contemporaneamente, quelle della batteria non sempre sarebbe possibile. La soluzione ideale è senza dubbio il doppio sistema di condizionamento, batteria e abitacolo. Solitamente, per motivi di spazio, il circuito dedicato alla batteria si fa sottodimensionato con la possibilità di far intervenire anche il circuito abitacolo in caso di necessità.