Fondamentalmente, semplificando, nel momento in cui si decide di interagire con un altro Paese, si è costretti a fare i conti con vincoli umani che provocano interazioni economiche, sociali e politiche. Ciò, dal punto di vista dei risultati, potrebbe essere visto anche come l’azione di strutture o istituzioni che incidono ampiamente sull’applicazione dei contratti, sulla protezione degli investitori, sul risultato economico, sui diritti di proprietà, e anche sul sistema politico.
Anche se la tecnologia e i nuovi sistemi di comunicazione hanno facilitato molto i processi di internazionalizzazione, il fattore umano continua ad avere un ruolo cruciale nell’economia di mercato.
A seconda delle esperienze pregresse, della cultura o della propensione al rischio, gli attori di un progetto d’internazionalizzazione possono avere un approccio e una modalità d’ingresso in un mercato estero diverso. Tradizionalmente, i modi di internazionalizzazione possono essere ricondotti ai seguenti due: il primo è detto non equity, comprende contratti di distribuzione o l’uso di agenti (a rischio basso, ma possibilità di controllo molto basso e poca trasparenza). La seconda presume l’utilizzo di capitale e quindi, l’apertura di filiali, la creazione di joint venture e la partecipazione azionaria (rischio più alto ma garanzia di maggior controllo e trasparenza).
Ci sarebbe anche una terza modalità, essa non presume né l’uso di risorse né il trasferimento di capitale: l’unico “bene” scambiato è la proprietà intellettuale e il know-how. In questo caso si esportano diritti di brevetto, diritti d’autore, diritti sui marchi o persino know-how su processi e prodotti.
A prescindere dalle modalità scelte e gli obiettivi ricercati, NOI International Consulting nasce per facilitare e accompagnare le prime fasi del processo d’internazionalizzazione in modo da trovare i partner ideali e risolvere gli ostacoli che inizialmente ci si trova a dover affrontare.